Daniele Mazzone vanta otto presenze in Nazionale, grazie a cui ha conosciuto il suo modello: Emanuele Birarelli

Foto archivio Trabalza

Trento, 29 giugno 2015

 

La prima intervista da giocatore della Trentino Volley di Daniele Mazzone, ventitreenne centrale prelevato dall’Altotevere Città di Castello.


Benvenuto in Trentino Volley, Daniele. Cosa significa per te arrivare a Trento?
Ho deciso di operare una scelta differente rispetto a quelle che avevo fatto nel recente passato; ho preferito firmare per un Club in cui non avrò la certezza del posto da titolare ma che mi possa far crescere e maturare in prospettiva. Arrivo in una Società che per storia e risultati recenti può essere senza dubbio considerata una delle migliori al mondo. Potrò imparare molto da due compagni con esperienza internazionale come Solé e Van de Voorde e soprattutto da un allenatore come Stoytchev, tecnico vincente e che chiede molto in allenamento. C’è tutto quello che mi serve per poter dimostrare le mie potenzialità”.
A tal proposito, che tipo di giocatore sei?
Forse le statistiche delle ultime due stagioni non lo dicono, ma mi ritengo più un centrale d’attacco che di muro anche se a Città di Castello è accaduto l’esatto contrario. Mi galvanizza poter giocatore con attorno una grande cornice di pubblico che mi sostiene, di fatto noi siamo qui per regalare emozioni ai nostri tifosi ed è quello per cui lavorerò ogni giorno. So che con Stoytchev pretende molto in palestra e prepara tatticamente in maniera perfetta le partite; il mio obiettivo è di crescere ancora e dimostrare quanto posso valere in tutti i fondamentali. Il tempo dirà se riuscirò a farlo”.
Hai un modello a cui ti ispiri?
Emanuele Birarelli è un giocatore che ammiro molto perché tecnicamente è davvero impressionante;  grazie alle sue capacità di lettura a muro e di anticipo in attacco riesce spesso a compensare il fatto di avere mezzi fisici “normali”. E’ un grande giocatore, a Trento ed in Nazionale ha ottenuto risultati di assoluto rilievo. L’ho sempre guardato con attenzione proprio per questo”.
Da avversario che effetto ti ha fatto affrontare negli scorsi campionati Trentino Volley?
Sono rimasto stupito della chiamata della Società perché nelle quattro occasioni in cui ho giocato contro Trento ho sempre faticato molto ad esprimermi. Fra le gare con la maglia di Molfetta e Città di Castello non mi sono fatto certamente notare; mi ha fatto quindi particolarmente piacere essere scelto per far parte di questa rosa. Quando ho giocato al PalaTrento ho apprezzato il supporto dei tifosi rispetto alla loro squadra; un ricordo personale molto preciso è riferito al match di metà marzo fra Trentino Volley e Città di Castello. Si affrontavano seconda e penultima forza del campionato, la partita poteva essere considerata scontata ma il palazzetto era comunque pieno. Bellissimo trovare un pubblico così presente ed affezionato anche in partite come quelle”.
Cosa prevede ora la tua estate?
Rispetto alle precedenti annate l’attività delle Nazionali non mi ha al momento coinvolto. Molto probabilmente quindi potrò riposare ancora un po’ e poi iniziare la preparazione con la squadra già nella prima settimana di lavoro: personalmente sto già svolgendo un programma per tenermi in forma in vista del raduno. Per uno come me, che deve conoscere ambiente, compagni e staff tecnico, può essere un grande vantaggio allenarmi sin dall’inizio con la squadra”.

 

Trentino Volley Srl
Ufficio Stampa